Milano, mattone sempre più caro
Il mercato immobiliare a Milano continua a registrare una crescita esponenziale dei prezzi, rendendo il capoluogo lombardo una delle città più costose d'Italia per quanto riguarda l'acquisto di abitazioni.
Prezzi alle stelle: superata la soglia psicologica dei 5.000 euro al metro quadro
Secondo le ultime rilevazioni, il prezzo medio al metro quadro per un'abitazione a Milano ha raggiunto i 5.032 euro, quasi il triplo della media nazionale che si attesta a 1.863 euro. Questo aumento rappresenta un traguardo storico e solleva preoccupazioni su una possibile bolla immobiliare.
Le cause dell'aumento dei prezzi
L'aumento dei prezzi delle abitazioni a Milano è attribuibile a diversi fattori. L'inflazione e il crescente potere attrattivo della città, ormai pienamente cosmopolita, giocano un ruolo significativo. Tuttavia, uno dei principali motivi è la difficoltà di reperire immobili nuovi.
La maxi-inchiesta della magistratura su vari progetti urbanistici ha bloccato nuove iniziative edilizie, rendendo ancora più attrattivo l'usato sicuro e trainandone la volata. A febbraio, la Procura di Milano ha messo sotto indagine una trentina di progetti di sviluppo immobiliare, tra cui la Torre Milano alla Maggiolina, per presunti abusi edilizi e lottizzazioni abusive.
Una città riservata ai più facoltosi
Vivere a Milano è diventato sempre più caro, tanto da far parlare di una città londrizzata o premium, riservata esclusivamente ai cittadini più facoltosi. Anche gli affitti sono aumentati notevolmente, drenando le intenzioni di molti potenziali acquirenti alle prese con la scarsa offerta di nuove abitazioni e le difficoltà di accesso ai mutui.
Il rischio di una bolla immobiliare
Le tendenze attuali fanno temere un terremoto nel mercato immobiliare, innescato da una possibile bolla. Milano, ormai pienamente internazionale, vede un mercato a due corsie: una riservata ai facoltosi clienti stranieri e l'altra al ceto medio italiano. Questa divisione è evidente anche nella domanda di case, con una classe manageriale straniera che traina verso l'alto i prezzi e una classe media autoctona sempre più a rischio proletarizzazione.
Il futuro del mercato immobiliare milanese dipenderà dai rapporti di forza tra queste due classi e dalle eventuali misure statali a sostegno della classe media. Se l'offerta di abitazioni rimarrà al di sopra delle possibilità economiche del ceto medio, la bolla immobiliare potrebbe subire un pesante ridimensionamento, con notevoli danni per gli operatori del settore.
Conclusione
È necessario trovare un punto di equilibrio per evitare che il sistema vada a rotoli, trascinando nel baratro tutto ciò che ruota attorno al mattone. La lezione della grande crisi del 2008, innescata dai mutui sub-prime, non va dimenticata.